venerdì, settembre 21, 2007

piedia a terra e testa in aria


oggi è uno di quei giorni in cui il mio essere mi spaventa, cioè quando mi ritrovo in quella dimensione assurda di uomo in tirare, con i piedi fermi a terra e la testa che come un missile si dirige verso il cielo, con l'inevitabile conseguenza di un corpo in perenne tensione tra la realtà e la fantasia.
ma proviamo a scrivere qualcosa che sia completamente fuori contesto, o no?
la storia inizia in una così detta giornata universitaria di settembre,regalata dal mio giorno libero Zariano, con esami che semi deserti e lezioni che aspettano ottobre per cominciare a vivere, io che arrivo alle 10:00 per provare a dare un'esame "diritti d'autore" con un professore di un altro corso visto che il mio è scappato in qualche luogo del pacifico, senza lasciare tracce, ma il prof non mi esamina, perché l' UNI "dice"mi ha assegnato un altro prof, lui è stato assegnato ad altri orfani di docente come me, casualmente scopro che il prof che mi esaminerà (in data imprecisata) è il solito del libro che sto leggendo per diletto da qualche settimana (La Fotografia, N.Rositani e I. Zannier) "segno del destino???".
comunque... decido di stare tutto il giorno in Facoltà, a cazzeggiare con i compagni che sono vicini alla laurea, e che tentano di dare l'ultimo esame, a farmi foto da solo ed a leggere questo libro.
chiaramente il tutto si fonde, e quando rimango solo mi invento questo insensata opera di non-arte che ritrae il mio soggetto preferito.
ora che ci penso dovrei andare a Firenze alla presentazione di un progetto d'arte della provincia, al quale sono stato ammesso, ma chiaramente le cazzate meoniche prendono il sopravvento, e la tastiera di meolandia continua nel suo scrosciare di parole, la storia della testa in aria e i piedi a terra, non credo di averla spiegata, e chissene?
mentre la mia materia grigia sana riflette sul reale trito di questo contemporaneo italiano, quella marcia pensa a fantastici progetti, teatrali, musicali, cinematografici, di moda, di architettura, di so una sega...
tutte cose che nella migliore della ipotesi finiranno in un cestino, ma almeno, mi avranno tenuto lontano dalla politica italiana per un altro giorno

2 commenti:

tizi ha detto...

Ciao artista! La foto in "bianco e nero " con i due bambini e` veramente bella ...per quanto riguarda il precariato...beh , separliamo di quello , spari sulla croce rossa...(-:
a presto!

cizuti ha detto...

la foto montata ti è venuta bene, se tralasciamo l'imperversare del soggetto sempre incredibilmente più potente dell'oggetto.
d'altronde tale supremazia è nell'arte meana ormai stranota. e forse, allo stesso tempo, anche irrimediabile e vitale.