martedì, marzo 18, 2008

ottimisti o morti

non credo che ci siano molti appigli per l'ottimismo, in questo mondo contemporaneo, e soprattutto in questa italietta scema e provinciale, ma se non continuiamo a sperare ci rimane solo la morte.
la morte spirituale e culturale di sicuro.
vediamo personaggi dediti l'uso del timone della barca, tirarla dritto contro gli scogli, e non ce verso di far ragionare nemmeno i mozzi, siamo tutti qui a piangerci addosso sugli enormi problemi del nostro paese, sui debiti, sulle carenze strutturali, ma poi nessuno vuole fare un passo indietro, tutti voglio tenere il passo sui diritti acquisiti, veri o presunti.
quì, ci vuole una bella puntura d'ottimismo, fiale di cose fatte bene, e la rimozione del negativo.
la gente deve essere incoraggiata alla felicità, alla speranza che domani sarà un giorno migliore, alla consapevolezza che se facciamo oggi domani sarà un gradino in più per la salita del paese.
io sono e voglio essere ottimista e fiducioso nel futuro, anche in un paese noto per metterlo in culo al prossimo, perché se non avessi fiducia nel futuro sarei un uomo clinicamente morto

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