martedì, novembre 03, 2009

Niente crocefisso nelle aule


Sentenza della Corte di Strasburgo:
«E' un limite alla libertà religiosa».
Il Vaticano: una pesante interferenza.
E il governo italiano presenta ricorso. leggi articolo

Certo che con sta croce in classe la fanno lunga e ce l'hanno proprio rotti... Ma chi se ne frega se c'è o no un pezzo di legno in una classe, se Dio c'è e nei cuori e nelle menti di chi crede in lui, in qualunque forma, o nome lo si intenda sta li e non si muove, non certo in un'icona seriale prodotta chi sa dove.
Il problema vero e che nelle aule non ci sono le cose che servono per lo studio e l'apprendimento delle nozioni importanti che aiutino i ragazzi a crescere culturalmente e professionalmente, non ci sono i supporti tecnici, i laboratori, i computer, non ci sono gli insegnati capaci, non ci sono le riforme adeguate alla modernità complessa che aspetta fuori dalle scuole i nostri studenti, non ci sono i soldi, le biblioteche, la carta.
La discussione su ore di religione cattolica si o no? musulmana si o no?se ci sono le radici giudaico-cristiane? e si cazzi!
Forse si pensa che un cristo di plastica inchiodato su una croce possa salvare i nostri studenti da crolli di soffitti, o cedimenti di case dello studente dichiarate anti-sismiche e invece crollano coll'avvento del terremoto, oppure con un miracolo rendere a norma quello che non può nemmeno lontanamente essere considerato tele, il miracolo e che le scuole in Italia ancora riescono ad andare avanti così gestite, Università comprese.
Spesso i crocifissi che si trovava nelle aule ai miei tempi erano pagati dai nostri genitori, visto che la scuola pubblica non aveva soldi per comprarli e anche ora credo sia la solita solfa se non peggio.

morale della favola italiana: i problemi ci sono, ma qui si parla d'altro.

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