sabato, novembre 28, 2009

Amici Pubblicati




Oggi mentre sfogliavo La Repubblica delle Donne, edizione speciale Casa, mi sono imbattuto nella pubblicazione di un pezzo di intirior-design “Monsieur Coquelicot” realizzato da due miei amici, Emma e & Filippo di littlehouselab.com .
La cosa mi ha reso felice.

lunedì, novembre 23, 2009

Crea©tivity+IDEA '09.






L'altra settimana (giovedì) ho partecipato al Crea©tivity+IDEA '09, è stato un pomeriggio interessante a contatto con giovani realtà e professionisti del design, del mercato, della ricerca e semplici curiosi, io ero li per la fase conclusiva della mia tesi IBRIDO URBANO, consegna e chiaccherata finale con alcune figure di Piaggio, cose che avrei dovuto fare mesi fa, ma se ricordate il mio post laurea non è stato una passeggiata "fisicamente parlando". Nel turbine dell'evento mi sono ritrovato in una delle tante tavole rotonde, in particolare quella sul FAMIGERATO Made in Italy.
La discussione è stata animata e per certi versi costruttiva, almeno dal mio punto di vista, ossia quello di uno che si trova a contatto con ricercatori, imprenditori, professori universitari, designer, dirigenti ecc, è ha persino la possibilità di intervenire è fare domande, spiegare il tutto in modo particolare diventa difficile , ma se ne avrete l'occasione il prossimo anno partecipate..


mercoledì, novembre 18, 2009

Le foto di Michael Bialecki.










Michael Bialecki. Un amico conosciuto molti anni fa in quel di Firenze, sono stato pure
soggetto dei suoi scatti, ora lui si trova a Bangkok, ma molti sono i luoghi che ha
setacciato con la sua fedele Leica e altre macchine fotografiche con le quali
ci regala vita, posti e luoghi abilmente e creativamente immortalati. Qui sopra potete
trovare un sunto del suo lavoro, altro lo potete trovare sul suo michael bialecki's photostream .
Buona Visione

lunedì, novembre 16, 2009

La stazione dove vestivano le bambole.


Sinceramente non so se sono deluso, forse non lo sono, certo è che le cose non sono mai facili, almeno per me.
Tutto è sempre molto in salita, tutto è sempre molto complicato, mai che riesca a montare sul primo treno che mi deve portare a destinazione, devo sempre prendere il locale, quello che fa tutte le fermate, che fa innumerevoli ritardi, rigorosamente di seconda classe, ma se devo essere sincero oramai mi sono abituato, aspetto che il mio treno passi, aspetto sempre quello con le carrozze più scassate e variopinte, me lo vado a prendere nelle più sperdute periferie, dove sopra non c'è quella situazione asettica da Freccia Rossa, ma quel sapore etnico da carovana Gitana, mi siedo dove i colori della pelle non sono mai uniformi e le facce che mi girano intorno sono fantasticamente vere, Pendolari, Muratori, Musicanti, Extracomunitari, Salti in Banchi, gente che mi aggrada durante il viaggio... E se il treno si ferma durante il tragitto tiro fuori un libro e aspetto, tanto prima o poi riparte, queste che ogni tanto perdo sono solo stazioni, la meta quella vera nessuno sa quale e cosa sia, l'importante è stare sul treno, certe volte è talmente divertente che non vorrei mai scendere.
Pazienza se il tuo treno non va veloce e qualcuno arriva prima alla fermata dove ci potevano essere nuove esperienze, anche oggi qualcuno è arrivato un po' prima e armato di spazzole e spilli se n'è andato a fare la sua esperienza, il mio treno lì non fermava, ma se penso al percorso che mi sono fatto, non è poi così male, vediamo dove mi porta il meolandia express, intanto un aborigeno sta suonando un didgeridoo e tutti ascoltano in religioso silenzioso, guardo fuori dal finestrino e la stazione dove vestivano le bambole si sta già perdendo nei miei nuovi pensieri.

lunedì, novembre 09, 2009

Novembre 1989, cade il muro ma io non lo sento perché ho le cuffie che pompano House Music


Stamani non sono proprio riuscito a starmene a letto, alle 7:00 ero già con gli occhi sbarrati,
saranno certe ricorrenze che nel subconscio meoniano creano tempeste neurologiche a base di ricordi...
Non ho ben presente cosa facessi in quel giorno del 1989, sicuramente la mia attenzione non era dedicata alla caduta del muro berlinese, forse pensavo a mixare meglio i dischi che mi avrebbero portato in giro per locali nel decennio successivo, forse la mia mente era proiettata all'imminente diciottesimo compleanno, o forse ero in qualche auto di ragazze un po' più grandi di me, a consumare i primi amori infreddoliti.
Non riesco a ricordare la mia generazione attenta alla questioni politiche pre e dopo muro, non ricordo striscioni e fuochi d'artificio nella toscana rossa, invece ricordo che stavamo cominciando ad assaporare l'odore d'Europa, cercando di mandar via il tanfo ristagnante della provincia italiana, c'era quella musica ACID che veniva dal nord, gli anfibi, i fuori orario, la fine del Dark, della vecchia electronica, della disco tamarra anni 80... era arrivata la house music, la musica che ci faceva ballare come pazzi fino al mattino e si produceva in camera tua, io ne rimasi folgorato, fu in quel periodo che mi comprai tutta l'attrezzatura, mix, casse, giradischi, e cominciai la mia piccola carriera di dj. Si, perché in quel periodo, noi nati negli anni 70, almeno tutti quelli che ho frequentato, non ce ne importava nulla della politica, della guerra fredda, dei comunisti e dei democristiani, dell'oriente e dell'occidente, volevamo solo ballare, conoscere gente, vestirci tutti i sabati come se fosse carnevale, sballarci, sfondarci le orecchie con quel incredibile dum! dun ! dun ! e i suoni indimenticabili delle mitiche 808 e delle 303, molti si calavano le sballanti extasi (quelle fortunatamente non mi hanno mai attratto).
Della caduta del Muro nonostante provi ha ricordare non ricordo niente che mi faccia dire "quando ho sentito la notizia...." niente! del 1989 ho flash più nitidi di altri avvenimenti, certo devo ammettere che per quelli che erano i miei interessi dell'epoca il vero muro cominciai a vederlo cadere negli anni successivi, quando sentivo parlare delle case occupate di Berlino est. dei rave berlinesi dei primi anni novanta, quando la tv trasmetteva immagini dei Love Parade, enormi masse di teknoballanti che invadevano la città riunificata con carri che sparavano decibel di teknomusic..
Credo che da quel crollo vissuto in sordina da un DJ Meo assordato dal beat nelle cuffie, inconsciamente sia nato un europeista convinto, amante della moneta unica, della libera circolazione, della multi culturalità, della multietnia, di un Italia con una possibilità di non rimanere l'italiatta di sempre, dei ragazzi che fanno l'Erasmus , ecc...
Certo, di muri da abbattere ce ne sono ancora molti, ma intanto la Berlino del 2006 che ho visitato e un posto straordinariamente bello e interessante, e io non sono certo uno che dice "si stava meglio quando si stava peggio" per il resto staremo a vedere.

giovedì, novembre 05, 2009

Beastie Boys Hello Nasty Limited Edition




Questo mi sembrerebbe un buon modo di ricominciare a comprare del Vinile, un bell box in edizione limitata di quei ragazzaci dei Beasty Boys

martedì, novembre 03, 2009

Niente crocefisso nelle aule


Sentenza della Corte di Strasburgo:
«E' un limite alla libertà religiosa».
Il Vaticano: una pesante interferenza.
E il governo italiano presenta ricorso. leggi articolo

Certo che con sta croce in classe la fanno lunga e ce l'hanno proprio rotti... Ma chi se ne frega se c'è o no un pezzo di legno in una classe, se Dio c'è e nei cuori e nelle menti di chi crede in lui, in qualunque forma, o nome lo si intenda sta li e non si muove, non certo in un'icona seriale prodotta chi sa dove.
Il problema vero e che nelle aule non ci sono le cose che servono per lo studio e l'apprendimento delle nozioni importanti che aiutino i ragazzi a crescere culturalmente e professionalmente, non ci sono i supporti tecnici, i laboratori, i computer, non ci sono gli insegnati capaci, non ci sono le riforme adeguate alla modernità complessa che aspetta fuori dalle scuole i nostri studenti, non ci sono i soldi, le biblioteche, la carta.
La discussione su ore di religione cattolica si o no? musulmana si o no?se ci sono le radici giudaico-cristiane? e si cazzi!
Forse si pensa che un cristo di plastica inchiodato su una croce possa salvare i nostri studenti da crolli di soffitti, o cedimenti di case dello studente dichiarate anti-sismiche e invece crollano coll'avvento del terremoto, oppure con un miracolo rendere a norma quello che non può nemmeno lontanamente essere considerato tele, il miracolo e che le scuole in Italia ancora riescono ad andare avanti così gestite, Università comprese.
Spesso i crocifissi che si trovava nelle aule ai miei tempi erano pagati dai nostri genitori, visto che la scuola pubblica non aveva soldi per comprarli e anche ora credo sia la solita solfa se non peggio.

morale della favola italiana: i problemi ci sono, ma qui si parla d'altro.